Allostatic Load as a mediator of the association between psychosocial risk factors and cardiovascular diseases. Recent evidence and indications for prevention
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Authors
Obiettivi. Alcune categorie di lavoratori sono maggiormente vulnerabili agli effetti negativi dello stress lavoro-correlato sul rischio cardiovascolare. Vogliamo indagare l'accumulo di carico allostatico come possibile meccanismo d'azione.
Metodi. Lo studio comprende lavoratori salariati di età 25-64 anni reclutati in 3 coorti di popolazione. Abbiamo definito il carico allostatico (CA) come somma di z-score di 9 biomarcatori; le classi occupazionali (CO) secondo lo schema Erikson-Goldthorpe-Portocarero; ed il job strain (JS) con modello di Karasek. Tramite decomposizione di OaxacaBlinder, il gradiente occupazionale in CA è stato decomposto nella somma di due componenti: differential exposure (dovuta a diversa prevalenza di JS nelle CO) e differential vulnerability (diverso effetto di JS sul CA nelle diverse classi). Risultati. Tra i 2010 lavoratori (62% uomini, 34% manuali), le classi occupazionali, ma non le categorie di JS, risultano 334 associate con il CA, indipendentemente da età e sesso (p-value: 0.02). Nel campione complessivo, JS non ha alcun effetto sul gradiente occupazionale nel CA. Tuttavia, nel sotto-gruppo di lavoratori con disturbi del sonno, disturbi depressivi e che non praticano attività fisica, la componente di differential vulnerability legata al JS è positiva (0.63; C195%: 0.05-1.21).
Conclusioni. I lavoratori manuali con ridotta capacità di risposta sono più vulnerabili ad accumulo di carico allostatico legato a job strain.
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